Vespa o Lambretta? Quella rivalità anni 60 che ancora oggi divide


Parliamone al bar. Ma senza ricordare Mazzola e Rivera o peggio ancora Coppi e Bartali che fanno ancora più outdated, che ne sanno i nostri ragazzi che al più si dividono su TikTok? Vespa e Lambretta, queste le conoscono tutti o almeno tutti una volta nella vita ne hanno sentito parlare. È la storia di una rivalità da anni 60, anche se entrambe stanno per festeggiare quasi gli 80 – la prima è del 1946, la seconda è del 1947. La cosa bella è che oggi vivono e lottano ancora insieme a noi, dopo essersi scontrate a lungo sul mercato con vincitrice e vinta come accade quando si fa sul serio, per restare unite nell’immaginario collettivo globale.

Certo, la Vespa ha una storia nobile e lineare: mai uno cease produttivo, mai un insuccesso, giusto un’onta alla wonderful degli anni 80 quando qualcuno a Pontedera decise di chiamare il modello più grande Cosa e tutto finì per fortuna nello spazio di una interruzione di corrente. La Lambretta, invece, di guai ne ha avuti non pochi: dal fatto di costare più del doppio della rivale per motivi produttivi nel primo anno di vita alla cessione del marchio da parte di Innocenti alla Sil indiana nel 1972, poi abbandonato e ripreso come a volte accade a certi amori che non lo sono più davvero, fino a una rinascita che sembra finalmente seria sotto proprietà svizzera di produzione austriaca in Asia.

Giorgio Gaber sulla Lambretta

Giorgio Gaber sulla Lambretta 

Lambretta è appena tornata in forze con altri tre modelli. Due presentati l’anno scorso al Fuorisalone della settimana del design di Milano – G350 Particular e X300 – e poi la X 125 all’Eicma in autunno, su uno stand progettato per ricordare l’antica fabbrica di Lambrate dove nacque la due ruote con il nome ispirato dal fiume Lambro che le scorreva a fianco. Vespa non è rimasta a mangiare le mele: contemporaneamente ha rinnovato la linea della GTS, la Granturismo che dal 2003 fa da ammiraglia a tutte le Vespe e da degna erede del Vespone.

 

La rivalità negli anni 60, e prima ancora quando l’Italia muoveva i primi passi della rinascita publish bellica a bordo di due ruote più economiche delle quattro, period totale. La Vespa aveva il motore laterale che in curva poteva sbilanciare, sulla Lambretta period centrale come su una moto; la Vespa aveva forcella monobraccio, la Lambretta di steli alla ruota anteriore ne aveva due; la prima aveva scocca portante, la seconda no anche se entrambe erano fatte d’acciaio. Quale period meglio? Pur di sottrarci a un giudizio che ci avrebbe bollato per sempre in qualsiasi discussione da bar, facciamo rispondere al mercato: che ha detto sempre Vespa, finché la prima Lambretta cessò di essere prodotta nel 1971.

Nella loro sana rivalità, le due ruote italiane più famose nel mondo hanno innovato non solo nella tecnica e negli stili di vita ma anche nel linguaggio. Le celebri campagne pubblicitarie della Vespa hanno una creatività ancora fresca e pungente, mentre la Lambretta ha saputo respingere la pressione della rivale a “vespizzarsi” ricorrendo per esempio a uno spot straordinario del 1962 come “lambret-twist” con protagonista il Quartetto Cetra. Al cinema, beh hanno sgommato entrambe anche se Vespa ha portato a casa molti più titoli. Uno per tutti e tutti per uno, Vespa in “Vacanze romane” con Gregory Peck e Audrey Hepburn e Lambretta in “Quadrophenia” con Pete Townshend degli Who.

Vespe

Vespe 

A cercarla ogni notte in qualche bar alla Lucio Battisti, va poi detto che Vespa e Lambretta hanno avuto anche una vita da struscio quando non si viveva solo di aperitivi. Di giorno, invece, la leggenda tramanda – in un modo a dire il vero un po’ vago – di una Vespa più borghese e di una Lambretta più proletaria. Mah, di destra  period sicuramente a Roma negli anni 70 il Vespone rigorosamente di colore bianco, ma nulla più. E oggi, a essere fluidi, l’attrazione può essere ancora fatale per entrambe.

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