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Una decina di agenti penitenziari aggrediti, due finiti al Pronto Soccorso degli Spedali Civili di Brescia,
migliaia di euro di danni alla struttura. È il risultato degli ultimi disordini all’interno del carcere Nerio
Fischione di Brescia, meglio noto come Canton Mombello, che da tempo vive un’escalation senza
nice di rivolte interne. L’ultima è accaduta ieri mattina, denunciata ancora una volta dagli agenti della
polizia penitenziaria che parlano di «ore di guerriglia» durante le quali oltre alla violenza fisica subita
dai secondini, sono stati forzati alcuni cancelli, divelti motori elettrici, distrutto il sistema di
videosorveglianza e le telecamere, incendiata una cella messe a soqquadro alcune sezioni.
«Un bollettino di guerra all’interno del carcere – afferma Calogero Lo Presti, della FP Cgil – in un
crescendo di disordini che ha visto diversi detenuti responsabili di aggressioni contro il personale di
Polizia, numerosi atti di autolesionismo, minacce di ogni genere contro il Comandante ed il
personale». «Mai visto nulla di simile all’interno di Canton Mombello», raccontano alcuni poliziotti. I
disordini sono stati tanti e gravi da dover richiamare, con urgenza, il personale fuori servizio per
rinforzo ai poliziotti aggrediti.
Aggressioni che sono poi proseguite anche in serata all’interno del Pronto Soccorso degli Spedali
Civili dove un detenuto, condotto perché ferito, è andato in escandescenza aggredendo poliziotti e
sanitari; con molta fatica è stato immobilizzato e neutralizzato da parte del personale.
Solo due giorni fa la Fp Cgil aveva lanciato un appello all’Amministrazione Penitenziaria, al Governo
e alla politica affinché si agisca immediatamente per «mettere in sicurezza le condizioni lavorative
del personale ormai esausto – continua Lo Presti – scoraggiato, demotivato e stressato per le
numerose aggressioni subite e i continui disordini all’interno di quella struttura». I sindacati si dicono
pronti alla mobilitazione se nei prossimi giorni non si vede una significativa svolta al pessimo
andamento all’interno del penitenziario.
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